Premessa
Purtroppo, come ben sappiamo, la stagione agonistica 2020 non è mai decollata. C'era una timida speranza che dal primo giugno le corse potessero riprendere regolarmente, ma vedo che la prudenza (che non è mai troppa) degli organizzatori degli eventi ha fatto propendere per l'annullamento di molte prove. Fortunatamente il settore giovanile e quello professionistico hanno ripreso le attività, pena il fallimento di molte società ciclistiche.
Ma noi siamo positivi, siamo dei ciclisti e come tali abbiamo l'abitudine di guardare sempre avanti. Ed è proprio in quest'ottica che sono qui a parlare della preparazione invernale 2020-2021.
Come affrontare la preparazione invernale senza la certezza di gare nel 2021?
Nel mondo i numeri della pandemia fanno impressione. Ad oggi ci sono più di 700.000 vittime e più di 12.000.000 di persone contagiate. Questo virus è nuovo e nonostante tutto, noi che non siamo degli scienziati, abbiamo la presunzione di aver capito tutto. Ci sono voluti decenni per trovare la cura all'HIV e dare una prospettiva di vita "decente" ai malati di AIDS. Abbiamo impiegato secoli per trovare cure a Varicella, Morbillo etc. Ed ora dopo 6 mesi, tutti pensano che il virus non ci sia più ed altri "scellerati" credono che non sia mai esistito.
Beh, dopo questa premessa catastrofica, spero di sbagliarmi, ma tornare alla normalità del 2019 la vedo una cosa ancora molto lontana, se non si trova una cura precisa e puntuale od un vaccino efficace.
Noi ci basiamo sui dati italiani ma se guardiamo oltre oceano ci accorgiamo che le cose dette e fatte in Italia non valgono ovunque e nello specifico sulle persone colpite ed uccise dal virus.
Qui da noi c'è stata una strage di anziani o meno anziani con più di 2 o 3 patologie presenti. Tendenzialmente diabete ed ipertensione. Malattie dovute allo stile di vita alimentare ed alla sedentarietà del nostro popolo. Ma oltre oceano, oltre a queste persone, sono morti molti giovani sportivi e molti bambini. Diciamo che ha colpito in modo molto più eterogeneo.
Questo dovrebbe far riflettere tutti noi sulla completa vulnerabilità che il nostro corpo ha nei confronti dei virus. Certo, aumentare le nostre difese immunitarie prima dell'arrivo dell'autunno sarebbe una cosa intelligente, non solo per cercare di difenderci da una seconda eventuale ondata di epidemia, ma anche per proteggerci dalla normale influenza etc.
Fatta questa lunga ma credo doverosa premessa e con le prospettive che abbiamo davanti, ovvero di totale incertezza per il mondo del ciclismo amatoriale, come possiamo intraprendere una preparazione lunga e faticosa se non abbiamo la certezza di poter correre il prossimo anno?
Guardare avanti con ottimismo
Una delle migliori doti che possiedono i ciclisti è senza dubbio quella di guardare sempre avanti, di lottare e fare fatica per raggiungere il traguardo. Ognuno di noi ha in mente lo striscione TRAGUARDO. Chi per passarlo per primo, chi per passarlo nel minor tempo possibile e chi per passarlo e basta. Ma ognuno di noi, inizia il proprio viaggio in bicicletta per raggiungere il proprio traguardo, qualsiasi esso sia.
Per far fatica e sobbarcarsi ore ed ore di allenamnenti estenuanti bisogna avere grandi obiettivi ed una grande forza di volontà con alla base un carattere posivito, ottimistico, "futuristico".
Basti pensare anche alla volontà di migliorare atleticamente, di migliorare la bicicletta cambiando componenti, di migliorare l'alimentazione etc.
Senza una base di ottimismo ed uno sguardo positivo verso il futuro, nessuno farebbe tutta la fatica che facciamo noi.
Ed è proprio questo spirito di positività che ci deve spronare ad allenarci tutto il prossimo inverno in vista di una stagione 2021 di grandi TRAGUARDI e SODDISFAZIONI.
" DEL DOMAN NON V'E' CERTEZZA" canzonava Lorenzo De Medici "il Magnifico" ma noi avremo la certezza di farci trovare pronti e ben allenati in vista della prossima stagione.
E se anche per 2021 l'attività agonistica sarà sospesa, poco importa, noi ci faremo trovare pronti per farci dei bei giri in bici per conoscere posti nuovi in compagnia di amici oppure da soli a ritrovar noi stessi, in sella alla nostra amata bicicletta.
Abbiamo la fortuna, rispetto ad altri sport, di non dipendere da nessuno. Pensiamo al calcio, alla pallavolo, al basket, al tennis od altro. Chi pratica questi sport "giochi" senza un avversario non puoi fare sport.
Per chi fa ciclismo o corsa o trekking, che ci sia un evento competitivo o no, praticare la propria passione è sempre possibile.
Conclusione
Quest'articolo non voleva essere nulla di tecnico, se vuoi qualcosa di tecnico ti potrai leggere tutti gli articoli del blog, vuole essere un messaggio di fiducia, di speranza e di incentivo ad allenarsi sempre e comunque quest'inverno anche se "DEL DOMAN NON V'E' CERTEZZA!!!