Premessa
Fiera di Primiero 11-09-2022,
L'impresa sportiva quest'anno si chiama Mythos. Già ad inizio anno avevo cerchiato di rosso questa data.
Ogni anno voglio partecipare ad una gara che non ho mai fatto e deve essere una gara dura.
Dopo la Lessinia Legend Extreme e la Kroneplatz King Marathon spostarmi sulle dolomiti della valle del Vanoi era d'obbligo. Correre al cospetto delle pale di San Martino un occasione unica per trascorrere una domenica di sport in mezzo alla natura.
Anche questa volta sveglia all'alba, anzi no l'alba lo vista per strada. Ormai il sole sorge alle 6.40 e a quell'ora ero già per strada.
Raggiungo Transacqua di Primiero verso le 7.30 e vado a svolgere le operazioni di rito, verifica tessere e ritiro pacco gara.
Il pacco gara si presenta ricco e vario. Oltre ad opuscoli promozionali c'erano un pacco di pasta, una bottiglia d'acqua, una di birra, una sacca ed una maglietta tecnica della Montura oltre a prodotti come barretta e bevande isotoniche. Ho apprezzato molto l'assenza della borraccia, ormai non so più dove metterle.
Mythos 84km 3400mD+
Non conoscendo i luoghi, qualche giorno prima della gara, avevo caricato la traccia GPX su Komoot per verificare la tipologia di percorso. Infatti grazie a Komoot si evidenziano tratti in sterrato, in forestale, sentiero, asfalto etc. Ma le insidie quelle vere sapevo già che me le sarei trovate di fronte in gara.
Le piogge dei giorni scorsi avrebbero reso insidiose qualsiasi tipo di discese e già mi immaginavo di dover affrontare qualche difficoltà.
Ore 8.30 Flavia Bisaro fa il conto alla rovescia e da il via alla gara. Al via c'erano nomi di altissimo livello della MTB italiana e anche mondiale, vista la presenza del neo campione del mondo U23 Simone Avondetto, oltre al campione di tutto Medvedev e tanti altri.
Al via della Marathon non siamo tantissimi, credo 250/300 persone. D'altronde il percorso cosi impegnativo non era adatto a tutti.
Il percorso Classic ,con i suoi 56km e 1700m D+ , era sicuramente molto più alla portata di tutti.
Partiamo e costeggiamo il torrente Canali lungo la strada che porta al passo Cereda, ma prima di raggiungerlo svoltiamo a sinistra verso Villa Welsberg e poi verso Col dei Cistri dove era presente il primo GPM.
La discesa successiva, completamente all'ombra, completamente bagnata con pantano e solchi nel terreno ha spinto gli organizzatori ad obbligare gli atleti a scendere a piedi, pena la squalifica.
Subito dopo la discesa si è ripresi a salire lungo una forestale fino ai prati di Ronza, dove causa una pinzata al posteriore troppo decisa sono scivolato a terra sull'erba. Una buona "PACCA" alla spalla destra. Mi rialzo, la muovo, fa male ma fortunatamente è solo una botta e riparto.
Attraversiamo il paese di S.Martino di Castrozza e prendiamo una salita in asfalto ripidissima!! Questa poi diventa sterrata e ci porta molto velocemente verso Malga Ces.
Dopo un breve tratto di salita in single track ed una discesa sui prati si risale verso il bike park di S.Martino. Da qui si scende entro il bike park in più tratti, un divertimento totale.
Per spezzare la fatica psicofisica questo tratto di puro divertimento ci voleva proprio.
Subito dopo questo tratto di pura adrenalina si riprende a salire verso Pian dei Cannoni che è il secondo GPM di giornata. A questo punto abbiamo percorso 30km con 2000m D+.
Con una discesa ripidissima nel bosco si raggiunge malga Crel e poi dopo una salita ripida in sentiero e forestale raggiungiamo il lago di Calaita. Costeggiamo il lago attraverso una strada di pietra super scassata che mette a dura prova gambe e braccia, ma il tratto più difficile doveva ancora arrivare.
Infatti, di li a poco, iniziava una discesa infinita nel bosco. Pietre e radici bagnate. Tratti di pietraia che costringeva a tratti ad avanzare a piedi. Discesa lunga 6km fino a Gobbera. Di solito in discesa ci si diverte, io speravo finisse presto. Braccia, gambe e reni sotto stress. Discesa tutta in fuori sella e quindi 6km in isometria sui pedali. Avevo i quadricipiti femorali in fiamme!!!
Terminata la discesa inizia un tratto di strada a strappi in su e in giù. A Gobbera al primo strappo mi prende un crampo violento all'adduttore della gamba destra. Sono costretto a fermarmi, assumere XS Magnesio, farmi un leggero massaggio per poi ripartire. Il Magnesio XS Sport Nutrition è fenomenale. Da li in poi non ho più avuto crampi.
In seguito a questo tratto di sali/scendi si riprende a salire verso Bedole. Strada Forestale con lunghi tratti in cemento. Le strade sono in cemento quando la pendenza è importante, oltre il 20% sicuramente.
A Bedole inizia un breve tratto in piano per poi imbattersi in tre discese in sequenza molto ripide e complicate, sempre in bosco, con radici, pietre ed ovviamente fondo bagnato.
Raggiungiamo la SS50 che percorriamo in direzione San Martino per un breve tratto per poi immettersi in una discesa stranamente poco umida ma con dei tratti complicati per poi raggiungere, con una breve salita, la "pista ciclabile" che porta con ripidi tornanti al ponte tibetano. In questo tratto tre giovani ragazzi con una cassa acustica con musiche alpine e dei campanacci ci distraggono dalla fatica.
Il tratto successivo al ponte tibetano è tremendo, si continua a salire ( siamo a 3400m D+) verso la Malga Civertaghe, che è l'ultimo GPM di giornata.
Inizia cosi la discesa finale che ci riporta a Transacqua di Primiero. Primo tratto di discesa facile su forestale. Il secondo tratto decisamente più complicata sempre a causa di radici e rocce umide. Mi trovo costretto a rallentare e poi scendere di bici in quanto degli atleti davanti a me stavano scendendo a piedi e non era sicuro superarli in sella. L'ultimo tratto di strada era in asfalto dove ho raggiunto belle velocità fino al centro paese ed al traguardo.
Dopo lo striscione di fine gara ci viene data la medaglia di Finisher, un ristoro ed una pallina di gelato dalla gelateria li vicino.
Scambio due parole con i compagni di avventura e vista l'ora mi trovo costretto a rientrare a casa velocemente per impegni serali già presi.
Conclusioni
Mythos Dolomiti Marathon è proprio una bella gara. Per chi ama la MTB a 360° in questo percorso trova di tutto. Salite in asfalto, in forestale, in sentiero, su mulattiere con rampe in cemento. Discese facili su forestale, mulattiere scassate, sentieri con rocce e radici, ma soprattutto il bike park di San Martino, divertimento puro.
La gara è dura, va gestita, richiede molte energie (5.000kcal). Portarla al termine richiede un ottima preparazione fisica ma soprattutto psichica. Dove le gambe fanno fatica la testa deve aiutare a superare le crisi.
Lungo il percorso ho avuto due momenti di crisi. Uno a causa di un crampo che non passava e mi ha tenuto fermo quasi 5min, poi superato grazie al Magnesio XS. L'altro sulle rampe in cemento a metà gara.
Un compagno di viaggio mi ha incitato a non mollare. Da li è iniziata un altra gara. Sono ripartito e con grande testa e cuore o ripreso a macinare strada.
La Mythos è una gara che consiglio di fare. Se non hai una buona preparazione è meglio fare il Classic da 56km. Ma l'impresa della Marathon è un altra cosa.